Parigi-Nizza 2022, Simon Yates: “Non ero sicuro che avrebbe funzionato, ma forse devo provarci più spesso”
Simon Yates chiude in bellezza una splendida Parigi – Nizza 2022. Il britannico è apparso sin da subito l’unico che poteva mettere in difficoltà Primoz Roglic e la sua Jumbo – Visma e oggi ci è riuscito davvero, con un attacco deciso sul Col d’Eze, ultima salita di una giornata molto dura, che ha mandato in crisi lo sloveno, salvato dall’intervento di provvidenziale Wout Van Aert. Una azione vittoriosa quella del leader della BikeExchange – Jayco, ma nata senza pensare davvero alla possibilità di ribaltare la classifica, piuttosto con l’intento di andarsi almeno a prendere una vittoria di tappa. Ovviamente, la cosa è poi cambiata, anche se poi lo scenario si è concluso come lo aveva pensato, ovvero con i rivali in forte rimonta e con la sola vittoria di tappa per lui.
“Alla classifica ci ho pensato quando ho visto che il distacco saliva, lo ammetto, ma sono partito pensando alla tappa – spiega ai nostri microfoni dopo il traguardo – Non so esattamente quale fosse il distacco in cima e quale è stato poi al traguardo alla fine, ma sapevo che in discesa avrei perso terreno. Ma per la tappa sapevo che non li avrei mai battuti in volata, quindi dovevo partire da lontano”.
Il classe 1992 non lesina inoltre i complimenti alla corazzata Jumbo – Visma, preannunciando che Wout Van Aert “andrà davvero molto forte nelle corse in arrivo”, sottolineando che la loro compattezza anche oggi non era tuttavia nel solo fenomeno interdisciplinare visto che nel finale “erano in quattro mentre gli altri erano da soli”. Se nei giorni scorsi tuttavia lo sloveno era apparso inattaccabile, per la squadra che lo circonda e per la solidità evidenziata tappa dopo tappa, oggi qualche scricchiolio c’è stato e indubbiamente è uno spiraglio che fa pensare…
La prestazione dunque dà fiducia, con un successo che era tutt’altro che scontato vista la situazione: “Oggi è stata una sorta di cronometro, molto più difficile rispetto all’altro giorno… Sia mentalmente che fisicamente è stata più dura. Dietro di me c’erano due corridori molto forti. C’era davvero troppo da recuperare in classifica, sarebbe stato chiedere troppo, quindi sono felice di come sono andate le cose. Non ero sicuro che avrebbe funzionato, ma forse devo provare più spesso (sorride, ndr)”
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